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La forma della città

Pianificazione

Questo esericizio concentuale di analisi e visualizzazione si lega a un tema che è spesso controverso nei processi pianificatori, ossia il legame tra forma urbana e utlilizzo.

Scale di intervento diverse e confini amministrativi impongono scelte progettuali legate all’omissione di livelli di dettaglio e piani che terminano al confine del comune. L’ambiente fisico è in realtà continuo e soffermarsi sul legame concettuale tra forma e utilizzo permette di superare i limiti di una pianificazione tradizionale.

Il tema della scala è fondamentale nella pianificazione. Da un punto di vista normativo si applica un principio di scatole cinesi, dove i piani territorialmente ampi (più generali) informano i piani di dettaglio (più particolari). Nonostante questa gerarchizzazione sia molto efficace da un punto di vista politico, in quanto permette di informare progressivamente e di arrivare al piano particolareggiato, a volte non riesce a rappresentare le peculiarità e le necessità di un luogo.

L’utilizzo di metodologie data-driven per la pianificazione permettono di superare questa necessità. La disponibilità di dati disaggregati, granulari e aggiornati rende la scelta della scala una mera necessità rappresentativa, non analitica, non decisionale. Il processo effettivo, quello che tenta di dare la risposta a una necessità locale, può essere impostato agnosticamente rispetto all’estensione, ragionando su entità territoriali minime e portando a risposte generali.

Il legame che arte e architettura hanno studiato a fondo, il binomio tra forma e funzione, è interpretabile non solo come relazione di causalità, in cui uno dei due fattori influenza l’altro, ma anche come relazione di priorità. Un rapporto del genere non ha una linearità assoluta ed l’esistenza di un rapporto ciclico è innegabile.

Questo rapporto si definisce nella necessità di superare i confini geografici nella pianificazione. Il caso di Lecce è esemplare. L’estensione del territorio comunale lo rende uno dei comuni più grandi dell’Italia, ma la forma urbana è evidentemente diversa.

Allo stesso modo, forma e funzione è un binomio associabile con domanda e offerta. Nel campo della pianificazione dei trasporti questa relazione è la base per la maggior parte degli esercizi progettuali.

Nonostante sia facile pensare che l’apertura di una strada generi una nuova domanda di mobilità, spesso accade che la progettazione cerchi di prevedere o insegua fenomeni legati alla struttura insediativa di un territorio. Il caso del pendolarismo è esemplare. I rapporti territoriali sono dati si, dalla presenza di strade o linee di trasporto pubblico, ma anche da rapporti di pressione tra residenze e posti di lavoro che a volte sfuggono alle logiche di pianificazione.

Allo stesso modo, forma e funzione è un binomio associabile con domanda e offerta. Nel campo della pianificazione dei trasporti questa relazione è la base per la maggior parte degli esercizi progettuali.

Nonostante sia facile pensare che l’apertura di una strada generi una nuova domanda di mobilità, spesso accade che la progettazione cerchi di prevedere o insegua fenomeni legati alla struttura insediativa di un territorio. Il caso del pendolarismo è esemplare. I rapporti territoriali sono dati si, dalla presenza di strade o linee di trasporto pubblico, ma anche da rapporti di pressione tra residenze e posti di lavoro che a volte sfuggono alle logiche di pianificazione.